TRE REGOLE DEL TAGLIO DI PACIOTTI
Il taglio perfetto di un prosciutto ben stagionato è un’esperienza in sé.
Con le tre regole di Stefano Paciotti, Brand Ambassador di San Giacomo, potrete elevare il taglio a un livello completamente nuovo, garantendo che ogni boccone sia ricco di sapore e consistenza.
Regola n.1: L'angolatura del taglio
“Iniziamo a scartare la cotenna, l’osso e una quantità minima di grasso, lasciando intatta la carne succulenta.
Il primo segreto risiede nell’angolazione perfetta del taglio della fetta per garantire che ogni commensale riceva la stessa percentuale di grasso: comincio a tagliare il prosciutto in maniera obliqua piuttosto che parallela al piano di lavoro, in quanto la parte superiore del prosciutto ha una densità di grasso maggiore; man mano che andrò in profondità proseguirò il taglio più orizzontale possibile.”
Regola n.2: Una fetta sottile, gli strumenti di Paciotti
“Io prediligo usare un coltello da salmone perché per tagliare la parte più marezzata del prosciutto, è indicato in quanto la lama è molto flessibile e presenta degli alveoli che creano dei cuscinetti d’aria, questa particolare lavorazione fa in modo che il grasso non si attacchi al coltello e venga asportato in maniera precisa”
Regola n.3: Scuola italiana o iberica
“Esistono due approcci distinti al taglio del prosciutto: il metodo italiano, che prevede la creazione di fette sottili e lunghe, e il metodo iberico, che prevede il taglio del prosciutto in porzioni più piccole per consentire di assaporare una gamma più varia di sapori. Sebbene entrambi i metodi abbiano i loro meriti, è importante sperimentare e vedere quale si preferisce. Mi astengo dal esprimere la mia preferenza, metto la mia sciarpa e vado via…”